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Vinicio Coletti presenta

Alessandra Celletti all'Auditorium

Concerto - Alessandra Celletti - Italia - 2010


Oggi all'Auditorium di Roma c'era il M.I.T.
No, non è l'istituto di tecnologia del Massachusetts, è un incontro denominato Meet in Town, dove molti musicisti legati all'elettronica si incontrano e si esibiscono.
Trenta euro è costato il biglietto che ho acquistato (in realtà 27, con lo sconto spettante a chi ha la tessera di una certa libreria) e che dava diritto ad assistere a qualunque esibizione, eccetto però l'omaggio a Nico delle ore 22 in sala Santa Cecilia.
Con cinquanta euro, si entrava anche lì, ma ho preferito evitare, visto che i nomi presenti non mi interessavano molto.
In realtà lo spettacolo a cui tenevo di più era il concerto della pianista Alessandra Celletti, che seguo da tempo. Così sono arrivato un po' trafelato alle 19 in sala Sinopoli e circa 15 minuti dopo il concerto è iniziato.
Alessandra aveva un bel vestito luccicante, che sotto i riflettori colorati faceva un bell'effetto. Seduta sulla sinistra davanti al pianoforte, ha iniziato subito il suo concerto, senza parole o saluti, come è sua abitudine.
Dietro di lei veniva proiettata a tutto schermo una animazione frattale, che si è sposata a meraviglia con lo stile delle musiche presentate.
Dopo la fine di ogni brano, pausa di due secondi e via con il brano successivo, altra abitudine di Alessandra. Solo verso metà concerto ha concesso una vera pausa, così il pubblico ha fatto partire l'intenso applauso che tratteneva da troppi minuti.
Alessandra ha eseguito brani suoi, di Philip Glass, di Erik Satie e del veneto del settecento Baldassarre Galuppi, spesso mescolando i brani e creando accostamenti arditi.
Chi l'avrebbe detto che un ritornello di Galuppi sta bene al centro di una composizione di Philip Glass, ad esempio? Bene, funziona, ne abbiamo avuto la prova questa sera, ma non è roba da tutti questa, bisogna essere bravi come Alessandra.
Finito il concerto ho gironzolato nell'Auditorium curiosando tra gli altri eventi, ma sono stato abbastanza deluso nello scoprire che molti di questi musicisti elettronici non facevano altro che riproporre un TUMB-TUMB da discoteca...
Vero è che sono andato via abbastanza presto e che gli eventi continuavano fino all'una e mezza di notte, però l'atmosfera non mi era del tutto congeniale (ottima invece per i tanti ragazzi presenti).
Solite riprese video, questa volta in alta definizione, per cui nei prossimi giorni mi divertirò a montare qualche filmato.


 

 

 

11 aprile 2010