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Vinicio Coletti presenta

Le Civette sul Comò

Album musicale - Naif Hérin - Italia - 2011


"Le civette sul comò", nuovo album di Naif Hérin, arriva dopo un anno davvero ricco di soddisfazioni per la cantautrice valdostana, che nell'ultimo anno ha fatto molti concerti in Italia, pubblicato un album in Francia, con frequenti partecipazioni a programmi radiofonici e televisivi di oltralpe ed un tour che l'ha vista in oltre ottanta località francesi.
Forse anche per questo si intravvede in questo disco una certa aria serena e lieve che non eravamo abituati a vedere in Naif. Se forse si perde un po' di mordente e di aggressività, si guadagna in gusto per la melodia e nella cura dei dettagli. Peraltro anche gli altri album di Naif mi hanno sempre lasciato con un sorriso beato sulle labbra. Senza sapere bene perché, la sua musica mi rende felice.
L'album inizia con "Parto per la luna", ritmica e leggera, davvero un buon inizio, ed anche molto comprensibile, perché chi di noi non ha desiderato almeno una volta di cambiare vita, di fuggire via lontano, di non farsi trovare più da nessuno. E Naif l'ha fatto davvero: aiutata dalla sua musica ha levato gli ormeggi ed ha lasciato la sua minicontrada valdostana per arrivare ai quattro angoli del mondo. Per poi tornare, quando gli va, e riposarsi un po'.
Segue "La festa delle lucciole" dove dovete dimenticare ogni gioco di parole o interpretazione maliziosa, perché si tratta di una simpatica ballata, romantica e molto sentita.
Viene poi "Lasciami sognare un po'", molto affascinante musicalmente e molto curata anche nel testo: ogni aquilone ha un'anima / e un soffio che lo guiderà / strade nel deserto / in cerca di un fiore / rumori di treno a vapore. Se c'è una canzone in cui scoprire l'animo delicato e curioso di Naif, bene è questa.
La successiva "Ho perso una canzone" è la canzone con cui Naif ha tentato di partecipare a Sanremo 2011, purtroppo senza successo. La canzone è divertente, ironica e con un bel ritornello, ma la mia impressione è che in posto come Sanremo l'ironia non paghi molto, per cui forse sarebbe stato meglio scegliere un pezzo tra i più romantici tra quelli che ha composto. Però la canzone-nella-canzone è davvero un tema divertente!
Segue un'altra ballata, questa volta volta sui problemi esistenziali che possiamo incontrare tutti nella nostra vita. Il titolo dice tutto: "Una giornata triste", ma nel finale la canzone si fa più complessa, con più linee melodiche che si inseguono e si incrociano.
Viene poi "E' l'inferno", solo apparentemente oscura, quando non è altro che una originale e ben ritmata dichiarazione d'amore.
Arriva ora "L'uomo dalle poche parole", una delle mie preferite di questo album. La canzone esemplifica lo stile più recente di Naif: melodia, ritmo ed uno sguardo rivolto sempre di più verso gli altri, con curiosità ed empatia.
La canzone seguente non è nuova, perché risale ad alcuni anni fa ed è stata probabilmente già pubblicata nei primi album autoprodotti, ma Naif ha fatto bene a riproporre qui "Menestrello da strapazzo", perché è davvero una bella canzone.
"La ville lumière", parla poi del fascino di Parigi, città che Naif ha molto frequentato negli ultimi due anni "tra scatole, libri e caffè", ma attenzione a sottovalutare questa canzone, perché è molto sentita, ben strutturata, con una trama melodica tutt'altro che banale ed un ottimo accordo tra testo e musica.
Torniamo poi allo sguardo verso gli altri con "Annarosa", dove si parla di una lavandaia che conosce per forza di cose i dettagli della vita delle persone e "ricorda quell'Italia generosa e premurosa", ormai scomparsa. Altra canzone molto sentita e bella.
L'ultima canzone dell'album, "Il mio Anton scorderò", è anche l'unica che non è stata composta da Naif, che normalmente cura sia il testo che la musica, essendo la traduzione in italiano di un pezzo di Cesaria Evora.
Viene poi una sorpresa, una traccia finale non elencata, con la canzone "Goodbye London", simpatica e dal ritmo travolgente.
In definitiva considero questo album musicalmente molto valido e decisamente da ascoltare, con la sicurezza che, vista la creatività e produttività di Naif, presto vedremo nuove canzoni e nuovi album, sempre più belli.



22 luglio 2011