Ho conosciuto Debora Petrina da un video in cui accompagnava al pianoforte la cantante Patrizia Laquidara, in una canzone tradizionale veneta
intitolata "Stanotte m'ho insognà". O meglio: il pezzo iniziava come una canzone tradizionale per diventare con il trascorrere del tempo un pezzo
di musica contemporanea, proprio grazie al sofisticato accompagnamento della pianista padovana.
Ora Debora Petrina ha pubblicato il suo primo disco, intitolato "In Doma" che, distribuito dallo scorso giugno, ho comprato qui a Roma.
Il cd comprende dieci pezzi, tutti davvero molto interessanti e molto vari, sia linguisticamente (Debora canta in italiano, francese, inglese,
spagnolo e ungherese), che soprattutto dal punto di vista musicale. Si va dal rock "classico" o da musical di "She-shoe" alle microvariazioni
un po' alla Terry Riley dell'inizio di "Fuori stagione" (che diventa una bella canzone melodica, ma piena di sorprese) a mille altri stili, il che
rende ogni brano davvero unico.
Insomma, davvero un buon inizio come cantautrice per la giovane pianista veneta, già affermata come tale e caratterizzata da una grande
vitalità personale, unita ad una curiosità musicale senza limiti.
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