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Vinicio Coletti presenta

Naif all'Auditorium

Concerto - Naif Herin - Italia - 2010


Dopo il concerto a The Place dello scorso luglio, Naif Hérin è tornata in grande stile a Roma, per il concerto di questa sera all'Auditorium Parco della Musica. L'evento fa parte della rassegna X Generation, che presenta una serie di giovani musicisti dal sicuro talento, ognuno associato ad un artista già affermato, che viene ospitato nel corso dello spettacolo.
Ho fatto in modo di arrivare con un certo anticipo, verso le otto, così da avere tutto il tempo di piazzarmi in posizione avanzata (non c'era il biglietto numerato, come per tutti i concerti che avvengono nella sala Teatro Studio) e magari fare in modo di salutare la brava artista valdostana.
Visto che non c'era nessuno nella zona di ingresso, sono arrivato nei pressi della sala e chi ti vedo, intenta a conversare con altre due persone? Proprio lei, Naif! La saluto, la abbraccio, stringo la mano al batterista Momò e poi i due tornano nei camerini, a cenare e prepararsi. Tornando verso l'uscita noto la sala del coro, che non conoscevo, completamente deserta. C'è qualcosa di surreale in quel semicerchio di leggii vuoti su più file ed un pianoforte a coda solo soletto in basso al centro. No dico, un pianoforte a coda? Eh già! Così con molta titubanza, ma anche con una certa nonchalance, mi tolgo il cappotto e mi siedo alla tastiera. Suono i pochi pezzi che conosco ed il ritornello di una canzone composta da me alcuni mesi fa, ma con parole nuove ed adattate ad un lieto evento. Però pensavo fosse meglio, questo piano: ha i tasti duri come i modelli da studio e qualche nota mi sembra pure da accordare... Meglio del mio studio verticale, ma peggio del mio piano digitale, però sempre con il fascino del pianoforte "vero". Ad un certo punto entra la pianista autentica, quella che dovrà a breve far allenare il coro e così le lascio il posto, uscendo fuori in attesa dell'inizio dello spettacolo, a cui manca poco.
Mi siedo in prima fila e poco dopo le 21, persino con una certa puntualità, le luci si spengono, i fari si accendono e Naif inizia a cantare. La formazione è un po' diversa da luglio, quando erano in tre. Ora, oltre a Momò alla batteria, c'è Manouche alla chitarra, Andrea alle tastiere e Lucas al basso, oltre naturalmente alla voce ed alla chitarra di Naif.
Le canzoni, tutte a me già note, sono arrangiate con uno stile un po' diverso, più rock, ed eseguite con una grande energia e determinazione, senza però far mancare una affascinante alternanza di brani melodici e ritmici. Per chi non li conoscesse, si va dalle suggestive atmosfere di "Io sono il mare" (tra i finalisti di Musicultura 2009 e lì eseguita in chiave quasi fantascientifica) alla autoironica "Oui maman" (ovvero, come sopportare una mamma perfetta), dalla giocosa "Faites du bruit" (facciamo rumore, per non farci fregare...) alla malinconica ma ottimista "I tuoi sogni" (una delle mie preferite). Tra gli altri brani eseguiti "Goodbye London" (quale ragazzo non ci ha passato un periodo?), una "Il cielo in una stanza" di Gino Paoli, rivisitata nel ritmo, "Fiori di acacia" (un'altra delle mie preferite, per ora mai pubblicata in un album), "No" (dedicata al matrimonio), la lirica ed intensa "Piove col sole" e poi le ironiche "Just a gigolo", "La ballata del povero Giuda desolato" e "Astronauti", per finire con "Non, je ne regrette rien" di Edith Piaf.
Uno dei momenti clou della serata è stato segnato dall'ingresso sul palco di Paola Turci, che ha duettato con Naif in due canzoni. Molto simpatico il modo con cui la Turci ha presentato Naif (cito a memoria): "L'ho notata a Musicultura, a Macerata: con questi dreadlock orrendi e questo viso limpido, questo sorriso, mi ha subito colpito".
Ed anche l'esigente pubblico dell'auditorium alla fine si è arreso a Naif, al suo viso limpido, al suo sorriso e, soprattutto, alle sue canzoni e le ha tributato applausi via via più convinti man mano che la serata procedeva. Non so perché, ma vedere un concerto di questa simpatica ragazza mi mette addosso allegria ed ottimismo, cosa da non sottovalutare, di questi tempi.
La storia di Naif è nota: ha imparato da ragazzina, e da autodidatta, a suonare pianoforte, chitarra e basso, a cantare e comporre musica e testi. Poi, insieme a Momò, ha fondato uno studio di registrazione, divenuto in seguito la sua casa discografica indipendente, con cui produce e distribuisce i suoi dischi. Con questo concerto inizia in effetti la distribuzione ufficiale del suo ultimo album, intitolato "...è tempo di raccolto" e che si può ordinare per corrispondenza inviando una e-mail a: midistribuisco@gmail.com.
Nei video qui accanto si può vedere una parte del duetto tra Naif Hérin e Paola Turci e poi "Il cielo in una stanza" eseguito durante il programma "Effetto sabato" di Rai Uno.


 

27 gennaio 2010