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Vinicio Coletti presenta

Mancato concerto di Debora Petrina

Concerto - nessuno - Italia - 2011


Avevo letto di questo concerto sulla agenda nel sito di Debora Petrina, musicista padovana eclettica e creativa.
Ci vado? Non ci vado? Il fatto è che con Debora ho litigato su facebook, per futili motivi, direbbe la magistratura telematica, per cui con lei ho interrotto ogni contatto e sono stato cancellato dal novero dei suoi "amici".
Va bene, me ne sono fatto una ragione in effetti, ed avevo deciso di evitare ogni suo concerto romano, più che altro per non perdere tempo. Però poi penso che magari di persona è più facile chiarire le cose, anche perché sono sempre più sospettoso del modo con cui sono gestiti i messaggi su facebook: è fortissima la sensazione che siano spesso taroccati.
Così decido di andarci, nel tardo pomeriggio della domenica. Parto in bus, passo sulla metro b fino a Piramide e poi dall'Egitto cammino fino a via di Monte Testaccio, dove tra tanti locali colorati spiccano subito le insegne del "Contestaccio".
Chiedo ad una cameriera, che non sa nulla dello spettacolo. Ci sono una serie di tavoli quasi per niente illuminati ed abitati da persone invisibili. Salgo la scalinata ed arrivo alla zona interna, dove un bancone da bar fa da cornice a due ampie stanze. Sul fondo della seconda una zona piena di strumenti musicali, l'equivalente del palco.
Ma sulle pareti mandano in diretta la partita di calcio Roma - Sampdoria, che attira l'interesse di molti e la mia noia assoluta.
Più tardi la sala si riempie ed ecco che inizia a suonare il gruppo romano dei "Sunomi", tra spleen testaccino e rock duro. Gli spettatori, inizio a rendermi conto, sono alquanto liberi, libertari e liberati, per cui si intravedono assortimenti di ogni genere, cosa che comunque non mi dà il minimo fastidio.
Vicino al bancone del bar circolano due ragazze minute. Una delle due porta stampigliato in grande sul suo zainetto una stella rossa a cinque punte simmetriche, racchiuse in un cerchio. Non so se quelle piccole satanasse mi incutano più timore o compassione...
Comunque sia i Sunomi continuano a suonare e, finiti i pezzi, fanno il bis, il tris, il quater... Finalmente terminano, con il bassista, tale Francesco Maselli, che augura letteralmente "buona camicia a tutti", come diceva Maurizio Costanzo in tv, quando faceva pubblicità ad una ditta tessile. Non so perché, ma il pensiero mi va alla scenetta della zeppola del Dottor Djembè (trasmissione di Radio Tre) e mi viene da ridere.
La sala si svuota quasi ed inziano a suonare un chitarrista ed un bassista, che fanno pezzi dell'Africa occidentale, ovviamente non tradotti e con grande rigore, tanto che sembra strano che essi siano così pallidi. Riescono persino a riprodurre le percussioni, picchiando in vario modo sui loro strumenti, per cui sembra davvero di stare in una strada di Abdijan o di Bamako.
Ma insomma e la Petrina? Chiedo alla persona che sta al mixer e non sa che dirmi, poi si informa e mi dice che ha avuto dei problemi per cui non è potuta venire. Non lancio maledizioni varie solo perché probabilmente sarei applaudito, lascio il locale e torno a casa in taxi, unica spesa della serata.


22 maggio 2011