Ieri sera altra puntata a Villa Ada, dove era previsto lo spettacolo di Petra Magoni.
Strana tizia questa Petra, eclettica all'ennesima potenza e non solo in ambito musicale.
Oltre a cantare, infatti, fa la fantina, corre negli ippodromi, fa la giornalista e, c'è da scommetterci, mille altre cose.
Prima del concerto ho voluto salutarla di persona, così mi sono reso conto della dolcezza che emana la sua figura minuta, mentre poi sul palco sfoggia un carattere deciso e sbarazzino.
Gran bella voce la sua, capace di passare da una canzone dei Beatles, opportunamente rivisitata, ai classici della canzone italiana ed internazionale. Il tutto sottolineato dal sorridente contrabbasso (vi giuro: questo è l'unico contrabbasso che sorride) di Ferruccio Spinetti, suo compagno di avventure musicali (“solo musicali”, come specifica lei dal palco, arguta ed ironica come sempre).
Questa strana combinazione di canto e contrabbasso risulta così affascinante e le canzoni sono eseguite in modo così originale, che Petra e Ferruccio sono spesso in tournée, chiamati ad esibirsi in molte località italiane ed estere.
Questa è stata finora la serata che ha visto la maggiore affluenza di persone, qui a Villa Ada, serata impreziosita dalla presenza sul palco, per la durata di tre canzoni, di una cantante inglese, Sylvie Lewis. La Lewis è una cantautrice dalla voce suadente e le sue composizioni hanno fatto sognare tutta la platea, specie il suo attuale cavallo di battaglia, “Just you”, cantata insieme ai due italiani ed al chitarrista brasiliano Evandro Dos Reis.
Una curiosità: avevo contattato Petra solo su facebook, prima del concerto, e, sapendo che giorni prima era a Roma, le avevo dato appuntamento ad una manifestazione vicino il mio ufficio, cui lei forse doveva partecipare. Segno di riconoscimento: una orchidea gialla. Quel giorno lei non c'era ma poi, quando sono andato nel suo camerino prima del concerto, le ho portato proprio... una orchidea gialla.
