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Vinicio Coletti presenta

I film di Quentin Tarantino

Film - Quentin Tarantino - Usa - 1991


E pensare che la violenza nei film a me proprio non piace. Anche se amo i gialli, non riesco a sopportare gli horror e probabilmente sarei turbato anche dalla visione di "Vampiri con emorroidi in arrivo da Plutone". Eppure trovo affascinanti i film di Quentin Tarantino.
Per capire perché, provate ad immaginare i romanzi di Conan Doyle, dove l'intelligenza lucida ed allucinata di Sherlock Holmes lotta contro la mente di criminali altrettanto lucidi e determinati, in uno scontro all'ultima deduzione logica. Oppure pensate al tenente Colombo, che smonta con apparente noncuranza (quasi) perfetti meccanismi criminali messi in atto da persone abbienti al di sopra di (quasi) ogni sospetto. Oppure, ancora, immaginate tutti i film sul crimine organizzato, dove l'Organizzazione è una spietata ed efficiente macchina criminale, che può essere temporaneamente sconfitta solo da chi si dimostri più intelligente e deciso. Bene, con tutto ciò i film di Tarantino non c'entrano un bel nulla.
Pur essendo accuratamente mal intenzionati, i criminali sono qui indecisi, tentennanti, imprecisi, stupidi, spesso in balia di eventi totalmente casuali ed imprevedibili.
In Pulp Fiction, ad esempio, un rapinatore viene ucciso in automobile da una colpo partito per sbaglio da un suo complice e poi, per risolvere il problema della pulizia della tappezzeria, viene chiamato un consulente (per ogni problema c'è sempre un consulente pronto ad intervenire, è solo una questione di budget). Un altro, avvezzo a rapinare dopo aver recitato la parte del religioso, finisce con il convertirsi da solo, a furia di leggere le sacre scritture. E la donna del capo, in vena di baldoria, finisce con una siringa piantata nel muscolo cardiaco, per farla riprendere da una overdose, scena sicuramente più deterrente di tanti sermoni morali, nei confronti della droga. E che dire dello spietato killer, che finisce ucciso perché, andando alla toilette, dimentica fuori il fido mitragliatore? E sempre lui, prima della fatale dimenticanza, mentre prova di persona una partita di eroina inveisce contro chi gli ha rubato l'automobile, arrivando ad invocare la pena di morte.
John Travolta e Uma Thurman, l'attrice preferita di Tarantino, interpretano splendidamente un film che, anche se non avesse vinto la Palma d'Oro a Cannes, resterebbe comunque nella storia del cinema, anche per il sapiente modo con cui le diverse singole storie si rincorrono e si intrecciano, dando corpo ad un mondo policromo e stralunato dove nessun ordine è palese. Un po' come succede spesso nella vita reale. Qualche anno dopo Tarantino gira Jackie Brown dove la protagonista, una hostess ottimamente interpretata da Pam Grier, riesce a fregare in contemporanea più bande di criminali assortiti (ed anche la polizia), dopo essere stata coinvolta in una storia più grande di lei.
L'intrigo è complesso e ricco di colpi di scena, spesso provocati, al solito, da eventi casuali o azioni malauguratamente impulsive. Tra gli altri interpreti spicca Robert De Niro, che dà volto ad un ex carcerato un po' avanti con gli anni, ormai completamente rimbambito. Lui è volenteroso, ce la mette tutta, ma proprio non riesce a tornare come ai vecchi tempi, fa uno sbaglio dopo l'altro, come d'altra parte i suoi intelligenti colleghi. E la sola davvero furbetta risulta alla fine essere quella che teoricamente avrebbe dovuto risultare la più sprovveduta: Jackie Brown. Arriviamo al 2003 ed ecco che sta per uscire Kill Bill. Questa volta pare che anche i vampiri plutoniani saranno superati se è vero, come si legge, che per girare il film siano stati necessari ettolitri di sangue finto, forse appena sufficienti a placare la sete di vendetta di Uma Thurman. Come ho detto, non sono molto entusiasta del grand-guignol, quindi prima di vederlo aspetterò di leggere qualche commento, per essere sicuro che nel film ci sia qualcosa che dia senso agli smembramenti, anche se probabilmente l'eccesso li rende innocui come in un fumetto.
Comunque, trattandosi di Tarantino, sono pronto a scommettere che sarà un altro cult movie (o un flop tremendo, vedremo). Indice delle recensioni




28 settembre 2003