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Vinicio Coletti presenta

La donna della domenica

Romanzo - Carlo Fruttero, Franco Lucentini - Italia - 1972


Ritorno a commentare un romanzo dopo ben 9 anni... Non è che non abbia letto nel frattempo, solo non ritenevo opportuno perdere tempo ad inserire dei commenti in questa pagina. Il duo letterario Fruttero e Lucentini conobbe il primo grande successo di pubblico nel 1972, con questo romanzo. La storia è ambientata a Torino, una città ben conosciuta da entrambi, e mette in contatto alcuni poliziotti, tutti di origine meridionale, con un variegato mondo di signore della buona borghesia, piccoli possidenti benestanti e snob, impiegati comunali omosessuali, galleristi, vecchie contesse e intellettuali goffi ed in perenne crisi esistenziale. E poi lui, Garrone, un architetto inetto e volgare, odiato da tutti e vittima predestinata di un orribile delitto.
E già, perché questo è anche e soprattutto un giallo, ma dallo stile molto particolare, che privilegia la descrizione degli ambienti e dei comportamenti, con una ironia che colpisce un po' tutti, specie gli esponenti della buona borghesia torinese. Altro non si può dire, per non rovinare al lettore il gusto della scoperta.
Confesso che quando ho iniziato a leggere il libro sono rimasto un po' deluso dal ritmo della narrativa, farraginoso, spigoloso, con spiegazioni ellittiche, davvero pesante da leggere. Stavo pensando di abbandonare, ma poi, arrivato a circa un terzo del libro, la qualità della scrittura è migliorata notevolmente, il ritmo si è sciolto, l'ironia è andata alle stelle ed il romanzo ha inziato a piacermi veramente.
Arrivato poi ad un quarto dalla fine, ho letto quasi tutto di seguito, perché non vedevo l'ora di arrivare alla fine e scoprire chi fosse il colpevole.
Insomma, un libro piacevole, nonostante non sia un giallo memorabile e nonostante la pesantezza iniziale della scrittura.
C'è anche da dire che alcune descrizioni risentono un po' del tempo, visto che la Torino di oggi non è certo più quella di inizio anni '70, anche se alcune maschere tragicomiche del romanzo sono universali e senza data di scadenza.


Alcuni brani:
 
«La persecuzione era immaginaria,» disse il Santamaria, « ma il Garrone sapeva di essere riuscito a metterle quell'idea in testa.»
«Ecco! Ecco! E perciò, in questo senso, c'era davvero qualcosa tra noi, lei capisce? Era davvero una persecuzione!»
«La nota complicità tra vittima e boia,» disse Massimo.
«Un po' arzigogolato, come movente, ma suggestivo. La limpida signora scopre questo suo sottile legame con un torbido individuo, e inorridita lo uccide.»
«Cretino. Tu e Vittorio non avete mai capito niente. Per una donna sono cose spiacevoli.»
«E che doveva fare, povero Vittorio, scusa? Sfidare a duello il Garrone?»
«Poteva almeno non ridere sgangheratamente alle mie spalle. Perché lui,» spiegò Anna Carla al Santamaria, indicando Massimo con disprezzo, «andò subito a ridirlo a mio marito, figurarsi se rinunciava a questa ghiotta storia da viaggiatore di commercio. E tra tutti e due, non hanno più smesso un momento di perseguitarmi. Altro che il Garrone!»
 
Il signor Vollero, benché l'oscurità della sua lunga grotta lo rendesse invisibile dall'esterno, fece istintivamente un passo indietro. La Dosio lo guardava dritto negli occhi - così pareva - indicando allo stesso tempo al suo amico la Galleria Vollero, cui lui s'era sempre rifiutato di mettere un'insegna vistosa e volgare. Be', menomale, gli mandava un cliente. Corretto abito scuro, cravatta sobria, alto, sui quaranta, baffi, aria di chi sa quello che vuole. Un medio industriale, probabilmente, o un alto funzionario di banca. Menomale, menomale. Perché gli avvocati e i dentisti, i primari d'ospedale e i commercialisti affermati, s'erano ormai tutti convertiti alla cosiddetta "arte moderna", cioè al bidonismo internazionale, e si mettevano in casa (pagandoli milioni!) tubi di cemento e latte di benzina, sedie rotte e rubinetti arrugginiti, fascine, stracci per la polvere e biberon verniciati di giallo. Ci sarebbe stato da ridere, se non ci fosse stato da piangere.
 


3 luglio 2025