www.viniciocoletti.it > Il Cubo > Diario Digitale > My Heart Beats

Vinicio Coletti presenta

My Heart Beats

Shimjangii-Thyney

Film - Eunhee Huh - Corea del Sud - 2010


Ho visto questo film, proveniente dalla Corea del Sud, nella rinnovata sala Teatro Studio dell'Auditorium di Roma, durante il Festival del Cinema.
E' la storia di una donna che insegna letteratura inglese in una scuola superiore, ma che non ha assolutamente una vita sociale. Nessun amico, nessun conoscente, vive da sola e continua a sognare l'amore ed il sesso.
L'unica persona che va a vedere ogni tanto è una donna che lavora in una ditta dove si producono film pornografici, che lei vede spesso. Così un giorno chiede alla sua conoscente se la fa lavorare e lei, dopo aver cercato di dissuaderla, accetta.
Tra paure ed inibizioni la donna ha pertanto il suo primo rapporto sessuale di fronte ad una cinepresa e la sua deflorazione entra a far parte del film. Quando rivede la scena, dice che in fondo è come tutti gli altri film che lei vede spesso...
Poco dopo il film diventerà noto nella scuola in cui lavora e ciò le provocherà dei problemi.
Storia semplice e diretta quindi, dove, a voler essere buoni, si nota l'estrema solitudine esistenziale di questa donna, il suo isolamento, la sua afasia emotiva, che però sembrano un po' strani per una professoressa di lettere.
Molte scene, pensate probabilmente come intense dai realizzatori, sono state invece accolte per lo più con ilarità dal pubblico presente in sala, a causa soprattutto della sostanziale incredulità con cui si è seguita la storia di questa donna, ancora più incredibile per me che sono stato sempre portato a considerare i coreani come gli italiani dell'estremo oriente, così come i giapponesi sono forse un po' i tedeschi della situazione.
Dopo qualche ora, però, penso che la nostra ilarità di spettatori è stata esagerata, perché storie di grande solitudine, isolamento, difficoltà affettive, esistono davvero, in ogni paese del mondo.
Però, suvvia, magari la sceneggiatura poteva essere un po' più varia, ecco.


 

29 ottobre 2010