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Tokio Blues - Norwegian Wood

Noruwei no mori ノルウェイの森

Romanzo - Haruki Murakami - Giappone - 1987


L'educazione sentimentale di Toru Watanabe, studente in una università di Tokio sul finire degli anni '60. Sorpreso nella fase di passaggio tra l'adolescenza e l'età adulta, egli oscilla tra l'interesse per Naoko, sensibile ma piena di problemi, e quello per Midori, che è l'immagine stessa della risolutezza e della solidità.
Ma tutti i personaggi, non solo il protagonista, sono colti in una fase di passaggio. I problemi di Naoko derivano da un trauma adolescenziale e per lei è difficile crescere, diventare adulta. La stessa immaturità di Toru, che rifiuta il decisionismo carrierista di certi suoi colleghi, lo porterà a ferirla senza volerlo, mentre donne sensibili, colte ed equilibrate finiranno abbandonate senza rimedio.
E' l'intero Giappone, una società dove forse si chiede troppo ai ragazzi, che è sospeso tra il passato della sua tradizione ed il futuro delle grandi industrie e dei microchip. Così, tra comunità terapeutiche basagliane e collegi universitari, nessuno sa veramente dove sta andando e cerca la sua strada a tentoni. E per diventare adulti, si rischia di morire.


Alcuni brani:
 
a pag 43.
Nagasawa era uno che dentro di sé combinava in maniera molto estrema diversi elementi contraddittori. A volte era di una gentilezza tale che io stesso ne ero commosso, eppure nel fondo era malvagio come pochi. Sapeva dimostrare una rara nobiltà d'animo e allo stesso tempo una inguaribile bassezza. E mentre con la sua grinta e il suo ottimismo trascinava la gente, il suo spirito annegava in una palude di tristezza e solitudine. Intuii dal primo momento questa sua natura contraddittoria, e non riuscivo a capacitarmi di come facessero gli altri a non vederla. Il suo inferno lo accompagnava a ogni passo.

 
a pag. 163
La ragazza del bar disse: "Se mi suoni Here Comes the Sun il latte freddo lo offre la casa". Reiko alzò il pollice come a dire: affare fatto. Quindi suonò Here Comes the Sun, questa volta accompagnandosi cantando. La sua voce non era molto potente, e forse anche per via del fumo un pò roca, ma era piacevole ed espressiva. Mentre ero lì a bere la birra, guardando le montagne, con Reiko che cantava, avevo davvero la sensazione che il sole dovesse da un momento all'altro spuntare di nuovo.
 


15 gennaio 2001